Auto ibride 2020: il test drive di 6 modelli full, mild e plug-in hybrid

Auto ibride 2020: il primo passo per entrare nel mondo della mobilità “green”. Su PitstopAdvisor il test drive di 6 modelli full hybrid, mild hybrid e plug-in hybrid.

A cura di Safe-Drive

(Foto di Thomas Maccabelli)

Auto ibride 2020: il test drive di 6 modelli full, mild e plug-in hybrid. Le ibride piacciono… passaparola. Nulla è più obiettivo dei numeri per confermare questa tendenza. Malgrado il lockdown, da gennaio a giugno 2020, rispetto al medesimo periodo del 2019, le immatricolazioni di Full e Mild Hybrid sono cresciute da 55.704 a 62.703 unità. Meglio hanno fatto le ibride ricaricabili che nello stesso lasso di tempo sono più che raddoppiate passando da 2.498 a 5.796 esemplari

Sulle auto ibride 2020, tuttavia, esiste ancora qualche pregiudizio e molta confusione, nonostante questa tecnologia sia stata sdoganata nel 1998 da Toyota, seguita nel 2000 da Honda, e malgrado nelle grandi città come Roma e Milano molti l’abbiano conosciuta salendo su uno dei tanti taxi ibridi

Per prima cosa occorre sapere che il gruppo propulsore di un’auto ibrida è formato da uno o due motori elettrici, da un motore termico, Diesel o benzina, da un pacco batterie e quasi sempre da una trasmissione automatica.

Le auto ibride 2020, poi, si dividono in tre tipologie.

Mild Hybrid, l’ibrido dolce, è la categoria con la tecnologia meno impegnativa. In pratica usa il propulsore elettrico come ausilio a quello termico nelle fasi di messa in moto, accelerazione, ripresa. Solo per poche decine di metri questa vettura va in elettrico puro. La batteria si ricarica in rilascio o con la frenata rigenerativa, o con la combinazione di entrambe le modalità.

Le Full Hybrid sono in grado di procedere con la sola spinta del motore elettrico per alcune centinaia di metri o durante il veleggiamento. L’autonomia e le prestazioni sono limitate dalla potenza della batteria, che si ricarica con il motore termico al minimo o in movimento e con la frenata rigenerativa. L’avviamento è sempre in elettrico.

Le Plug-in Hybrid, ibride ricaricabili, hanno la medesima tecnologia delle Full Hybrid ma ampliano l’utilizzo a emissioni zero fino e oltre 50-60 km. Perché il pacco batterie è molto più potente ed è ricaricabile. A una normale presa domestica (in 6-8 ore), a una wallbox o a una colonnina pubblica in circa 2/4 ore. Quando la batteria non ha sufficiente energia, le ibride plug-in procedono normalmente con il motore termico che a sua volta provvede a far immagazzinare energia agli accumulatori insieme con la frenata rigenerativa.

La convenienza di un’auto ibrida si misura in termini di incentivi statali, di bollo scontato, perché si paga solo sui cavalli del motore termico, di agevolazioni, come poter accedere liberamente e gratuitamente nelle ZTL e di bypassare i blocchi del traffico, a seconda della zona di residenza. 

Altri vantaggi pratici delle auto ibride 2020 sono l’abbattimento dell’inquinamento acustico, perché le emissioni sonore del gruppo ibrido sono molto più basse del motore a scoppio, e il taglio dei consumi di carburante specie in città dove l’auto ibrida nel caotico traffico cittadino con il continuo “stop and go” carica più velocemente la batteria e aumenta la parte di marcia con l‘ausilio della propulsione elettrica. 

Il test di Safe-Drive dedicato alle vetture ibride si è tenuto in un’affascinante cornice, il Castello di Chignolo Po, blasonata residenza immersa nelle campagne pavesi. Conosciuto anche come “la Versailles della Lombardia”, oggi grazie alla cura e alla dedizione degli attuali proprietari è possibile visitarlo. Attraversare le splendide stanze ricche di affreschi, stucchi e statue è un po’ come rivivere l’atmosfera di un tempo passato, quando qui soggiornavano personaggi illustri.

Al fascino e all’autorevolezza della location si è sommato il prezioso contributo offerto dai partner tecnici di Safe-Drive, che hanno partecipato alla messa a punto dei modelli protagonisti di questo approfondimento sul mondo dell’ibrido a quattro ruote.

Importanti in una prova di auto elettrificate è stata la scelta delle gomme consigliate dai tecnici Hankook, che grazie a un perfetto rotolamento, alla corretta pressione e all’utilizzo di materie prime speciali possono contribuire a fare consumare tra lo 0,4 e lo 0,8% in meno di carburante.

Preziosi anche gli esperti meccanici della rete “A Posto” di Rhiag, che hanno con competenza verificato le condizioni di salute di ciascuna delle sei vetture del test collegandosi via Bluetooth all’auto per avere un quadro preciso di ogni organo. Agli uomini Bosch, multinazionale leader nella produzione di dispositivi di sicurezza per le automobili, è stato riservato il compito di monitorare la reattività dei sistemi elettronici, dai dispositivi del controllo di trazione agli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida, utili nel traffico per evitare incidenti causati dalla distrazione. 

Ecco per ciascuno dei sei modelli ibridi protagonisti di questa kermesse le impressioni di chi le ha guidate sulle strade intorno a Chignolo Po… << CONTINUA A LEGGERE >>