Miriadi di versioni speciali, evoluzioni, varianti: la storia della Gallardo giunge al termine e passa il testimone. C’è un altro toro pronto a raccogliere la pesante eredità: Lamborghini Huracan. Nome che basta a evocare una forza distruttiva, per i più da abbinare al meteo, ma non per chi conosce la storia della casa di Sant’Agata Bolognese. Deve il nome a un toro da combattimento della Spagna di fine 1800, imbattuto nei combattimenti ad Alicante fu l’Huracan appartenuto alla nobiltà locale.
Adesso stampa le sue lettere sulla carrozzeria di una supersportiva da 610 cavalli e 560 Nm di coppia, tali sono i numeri sviluppati dal motore V10 5.2 litri, evoluzione della precedente unità e caratterizzato da un sistema di alimentazione interamente nuovo: IDS, acronimo di Iniezione Diretta Stratificata, per individuare la tecnologia delle iniezioni multiple all’interno di uno stesso ciclo. Si riducono i consumi (12.5 litri/100 km nel ciclo misto) e migliorano le prestazioni.
In attesa che si sviluppi la teoria di varianti della Huracan, quando farà il suo debutto al Salone di Ginevra 2014 avrà unicamente la trazione integrale, come del resto ben specificato dal nome completo: LP610-4 (LP riferito al motore, Longitudinale Posteriore, 610 a “dichiarare” la potenza, 4 con riferimento alle ruote motrici).
Il cambio sarà esclusivamente 7 marce doppia frizione e i numeri assoluti di questo abbinamento tecnico portano ad avere un’accelerazione da zero a cento in 3″2, mezzo secondo inferiore al tempo della Gallardo. Poi c’è la velocità massima superiore a 325 km/orari, ma non sono solo questi i numeri “sensibili”.
La Lamborghini Huracan deve fare i conti con una massa importante, di 1422 kg, figlia di interni decisamente superiori alle avversarie, che si chiamano Ferrari 458 Italia e McLaren 12C. Il telaio conserva materiali “tradizionali”, scartando la strada del monoscocca in fibra di carbonio a causa di costi decisamente superiori al mix alluminio più carbonio. Stessi materiali per la carrozzeria, con pannelli in Cfrp.
Il look non si discosta eccessivamente dai tratti tipici, spigolosi, delle Lamborghini, ma c’è un’evoluzione interessante, in grado di addolcire alcuni angoli e trasformarli in un diamante, come la linea di cintura, il complesso delle prese d’aria sopra i passaruota posteriori, o ancora i fari anteriori ridimensionati in altezza e a sviluppo maggiormente orizzontale. La coda vive su un’unica inclinazione di spoiler, paraurti e fondo verso l’alto, un posteriore sfuggente che convince senza se e senza ma.
Una curiosità sullo stile. Ricordate l’estrema e controversa Veneno? Bene, la grafica a Y del gruppi otttici è stata riproposta sulla Huracan.
Per assaltare il regno oggi di Ferrari e McLaren, la dinamica di marcia della Huracan potrà far affidamento su tre settagi differenti per mappatura motore, cambio e ripartizione della trazione: Strada, Sport e Corsa si selezionano dalla plancia, immersi in un abitacolo ricco, da granturismo, con pelle Nappa sui sedili, Alcantara sulla console e una strumentazione digitale con schermo a colori da 12.3 pollici.
Di serie sono i freni carboceramici, mentre per le sospensioni con ammortizzatori magnetoreologici si dovrà attingere alla ricca lista degli optional.
Fabiano Polimeni