In primavera, gran giubilo e festeggiamenti per il ventennale, quello di Fiat Punto, sulla “breccia” dal 1993. In autunno avanzato si scopre, invece, come la carriera dell’utilitaria potrebbe essere al capolinea, almeno seguendo le indiscrezioni rilanciate da Bloomberg. Manca l’ufficialità e ogni annuncio sui piani futuri del Lingotto è rimandato ad aprile 2014, in concomitanza con la presentazione dei risultati del primo trimestre.
In sintesi, l’agenzia statunitense indica – riportando fonti ben informate ma anonime – che in tre anni ci saranno investimenti per 9 miliardi di euro da parte del gruppo e la Punto non dovrebbe venir rimpiazzata da un progetto nuovo, bensì dalla variante 5 porte della Fiat 500.
Prodotta negli stabilimenti polacchi di Tychy, la 500 cinque porte si inserirebbe nel segmento delle utilitarie, ampliando la gamma di prodotti appartenenti alla famiglia 500 dopo aver esplorato il mercato degli Mpv con la 500L.
Il 2014 sarà l’anno del crossover di segmento B Fiat 500X, prodotto a Melfi, dove il futuro vedrà anche la produzione della variante a marchio Jeep, oltre alla Panda. Resterà lei a dar battaglia a colpi di prezzi competitivi nel segmento delle citycar.
La produzione italiana di Fiat si concentrerà quindi su questi prodotti, potenzialmente dall’elevata redditività, com’è il caso dei suv da città, un mercato sempre più affollato nel quale gettarsi a capofitto sperando di catturare una fetta di clientela.
Guardando le armi a disposizione di Fiat – specialmente sul versante dei propulsori e delle trasmissioni – la mossa appare di quelle potenzialmente vincenti, a patto di partorire un design che appassioni, insomma, qualcosa di molto diverso dalla 500L.
La nota di Bloomberg dice anche dell’altro, nello specifico guarda ad Alfa Romeo e fissa il lancio della Giulia nel 2016, per un modello pensato e destinato prevalentemente ai mercati internazionali.
Anche per il Biscione si profila una strada che guarda a un target premium, dopo aver mietuto consensi unanimi con la sportiva 4C – dalla quale nascerà nel 2014 la variante spider -: l’intensificazione delle sinergie con Maserati, in quel polo del lusso ancora parzialmente sfruttato, dovrebbe essere la soluzione.
Quanto ci sarà di vero nelle indiscrezioni lanciate da Bloomberg lo scopriremo tra pochi mesi.
Fabiano Polimeni