Superata la metà di novembre, entriamo ufficialmente nel periodo di vigore delle gomme invernali obbligatorie – come recita il Codice nella Strada – lungo i tratti
individuati da Enti gestori e proprietari per garantire maggiore sicurezza alla
circolazione.
Un’auto su cinque in Italia non ha le gomme in regola. E’ questo il risultato, più che raddoppiato nel corso dell’ultimo anno, di un’indagine condotta da Assogomma a pochi giorni dalla partenza dell’obbligo di circolazione con gomme invernali M+S o catene da neve a bordo, previsto dal Codice della Strada. Ancora una volta dunque,gli automobilisti nostri connazionali si dimostrano poco attenti allo stato delle proprie gomme, a causa di incuria, fattori economici o disinformazione.
Eppure, basta davvero poco per capire le reali motivazioni e i vantaggi di un’operazione semplice, effettuabile anche grazie allo sviluppo di Internet e dell’e-commerce su siti come Euroimport Pneumatici, quale il cambio stagionale e il montaggio di gomme da neve che, tanto per cominciare, garantiscono elevati standard di tenuta di strada e riduzione degli spazi di frenata.

Gomme invernali 2015 – 2016.
Occhio al meteo. Seppure non siamo ancora entrati nel vero freddo del periodo di fine anno, bisogna comunque prestare attenzione a tutti i fattori atmosferici che possono causare problemi alla guida. La comparsa della nebbia e le strade scivolose sono infatti comuni in gran parte d’Italia, e presto si aggiungeranno i “soliti” problemi invernali, come pioggia intensa, fondi ghiacciati, nevischio e, specie nei tratti montani, vere e proprie nevicate.
Pensare di riuscire a tener bene la strada con le gomme estive equivale al tentare la sorte, oltre che esporsi al rischio di contravvenzioni (dai 41 euro nei centri urbani agli 84 delle strade extraurbane).
Ecco un video Informativo: https://www.youtube.com/watch?v=EsbK4r56fDc
Il Codice. Come accennato, la Legge in Italia prevede l’obbligo di dotare la propria vettura di gomme invernali, ovvero contraddistinte dalla sigla M+S (dalle iniziali di “Mud” e “Snow”, ovvero fango e neve) ed eventualmente, dal nuovo pittogramma Alpino (che rappresenta una montagna a 3 picchi con un fiocco di neve e attesta il superamento di uno specifico test di omologazione), oppure di catene da neve, ma con criteri “geografici”. Questo significa che a Napoli e in Calabria, per esempio, a parte casi straordinari non ci saranno necessità di queste dotazioni. A individuare i tratti ritenuti a rischio sono gli enti gestori o proprietari delle strade, con apposite ordinanze.
Lo scorso anno, in Italia ne sono state promulgate più di 200, e già quest’anno abbiamo superato solo a livello regionale quota 100 in poche ore (e senza l’arrivo del vero freddo).

Aspetti tecnici. Il rischio non è rappresentato solo dal fattore atmosferico (neve, pioggia, fondo fangoso), ma dalla stessa temperatura dell’asfalto.
Già con il termometro a 7 °C, infatti, la mescola delle gomme tradizionali comincia a cristallizzare, ovvero a perdere di elasticità e performance.
Gli pneumatici invernali, invece, sono studiati appositamente per rendere al meglio col freddo, e quindi garantiscono maggiore stabilità e sicurezza alla guida.
E non sempre la tecnologia tende una mano “positiva”. La maggior parte delle auto moderne, infatti, utilizza sistemi abs contro il bloccaggio delle ruote in frenata o quello esp per il controllo elettronico della stabilità. Soluzioni innovative e utili che però, in condizioni di guida su neve compatta con gomme estive o fondi pesantemente bagnati e scivolosi, rischiano di avere pericolose conseguenze e di far perdere, paradossalmente, aderenza alla vettura.
Il test comparato. Le prove su strada, in diverse condizioni di guida e di asfalto, hanno infatti fornito risultati importanti per aumentare la sicurezza degli automobilisti. Ad esempio, per una frenata dalla velocità di 40 km/h effettuata con temperatura vicino agli zero gradi e fondo stradale innevato sono necessari 60 metri se la vettura è dotata di pneumatici estivi, ma lo spazio si riduce della metà, a 30 metri, con gomme invernali. Su strade bagnate e con temperature più basse dei 7 gradi, a una velocità di 90 km/h, lo scarto è di circa il 15%, invece, ovvero 60 metri contro 50 metri a favore delle gomme adatte al freddo.